#32
IL MONDO DI HULK
PARTE QUARTA
DOMANI È OGGI
1.
Il Gulfstream
modificato solca i cieli del Nevada diretto verso un certo monte ormai non
troppo lontano. A bordo, l’uomo di nome Robert Bruce Banner, che il Mondo
conosce meglio come l’Incredibile Hulk, osserva una serie di schermi con aria
pensosa. Accanto a lui ci sono il suo amico di sempre, Rick Jones ed una
ragazza apparentemente appena adolescente dai capelli rossi, un attillato
costume dello stesso colore e soprattutto la pelle verde come la sua.
La ragazza si chiama
Lyra e dice di venire da un futuro distopico dove uomini e donne non solo
vivono separati ma si combattono in una guerra senza fine. Qualcuna delle
governanti della cosiddetta Repubblica di Femizonia ha avuto un’idea che le è
parsa geniale: mandare la loro più grande guerriera, Thundra, per raccogliere
in ogni modo possibile il materiale genetico dell’uomo più forte del Pianeta e
generare così una guerriera perfetta. Qualcosa nel piano è andato storto: Thundra
è stata costretta a fuggire nel passato e sua figlia l’ha seguita sperando di
ritrovarla.[1]
Bruce Banner
preferisce non pensarci al momento. Queste storie di figli non ancora nati che
arrivano già adulti dal futuro vorrebbe tanto lasciarle agli X-Men, non ha
bisogno di complicazioni simili adesso.
Sullo schermo appare
il volto di un uomo biondo apparentemente sulla trentina.
-Paride!- esclama Hulk -Non ti hanno ancora ucciso, vedo.-
<<Per la verità ci hanno
provato, Bobby….>>[2]
replica il suo interlocutore <<… ma come vedi sono ancora qui.>>
-L’erba cattiva non muore mai.- commenta Rick.
<<Jones, ci sei anche tu? Come sta la tua bella mogliettina?
State ancora insieme?>>
-Vai a farti…-
<<Tsk, che linguaggio. Torniamo a noi, Bobby. Credo di sapere
perché ci hai chiamato.>>
-Non chiamarmi Bobby.- ribatte Banner -Come al solito hai combinato un
pasticcio ed io devo sistemare le cose. Passami Ulisse.-
<<Non capisco il perché tu voglia parlare con quel bestione tutto
muscoli e niente cervello. Io sono più qualificato per…>>
-Ho detto: PASSAMI ULISSE!-
Il tono non ammette
repliche e Paride si sposta lasciando spazio ad un uomo robusto con barba e
capelli rossi. Al suo fianco un uomo ancor più muscoloso e coi capelli verdi.
-Len!- esclama Bruce -Non sono sorpreso di sapere che ci sei di mezzo
anche tu, parleremo dopo io e te. Ora, Ulisse, aggiornami su Jim Wilson.-
-Ci è sfuggito.- ammette Ulisse -Stavamo cercando di rimediare al
pasticcio combinato da Paride e curarlo quando è andato fuori controllo ed è
scappato.-
-E non è tutto, Bruce…- interviene Doc Samson -… non se n’è andato da
solo.-
Hulk ascolta il
resoconto completo degli eventi. Sul suo viso cresce la rabbia e per un attimo
Rick teme che stia per spaccare il monitor con un pugno, poi il momento passa e
lui dice con voce dura:
-Ci penso io.-
Francoforte sul Meno,
una delle più famose città della Germania, non è abituata agli scontri tra
superumani e men che meno a quelli potenziati dai raggi gamma.
L’Arpia è appena
caduta a terra ed Abominio la sovrasta stringendole una caviglia.
-Che tu ci creda o meno, Betty…- le dice -… sono felice che tu sia
viva. Se potessi tornare indietro non rifarei quel che ho fatto.-
-Ti credo,Emil…- ribatte Betty Ross -… ma, vedi… non me ne importa un
accidente.-
Con una mossa
repentina l’Arpia si libera dalla presa di Abominio e gli sferra un’artigliata
al petto per poi rimettersi rapidamente in piedi e balzargli addosso.
-Sono anche certa che non ti piace picchiare le donne...- gli dice -…
ma ti converrà fare un’eccezione per me, credimi.-
Lo tempesta di pugni
senza dargli tempo di reagire, poi lui riesce ad afferrarle il polso destro.
-Ora basta!-
-Fermi dove siete!-
L’ordine è stato
impartito in Tedesco ma è abbastanza chiaro per entrambi i contendenti. Squadre
della Polizia in assetto anti sommossa li stanno circondando.
-Volete rovinarmi il divertimento?- grida Betty avanzando verso di
loro.
Qualcuno perde il
controllo e comincia a sparare. L’Arpia usa le ali per proteggersi e respingere
i proiettili che rimbalzano anche sulla pelle scagliosa di Emil Blonsky.
Betty muove le ali da
cui si staccano piume affilate come rasoi che tranciano a metà le armi dei poliziotti
e ne feriscono alcuni.
-Ehi, niente male!- esclama compiaciuta, poi si rivolge ad Abominio
-Filiamocela!-
Si leva in volo
afferrando poi coi piedi artigliati Emil Blonsky e sollevandolo apparentemente
senza sforzo. In pochi istanti sono lontani.
La ragazza cammina
svelta verso il parcheggio. A vederla le si darebbe meno di trent’anni, i suoi
capelli sono lunghi e neri, la carnagione olivastra denuncia chiare origini
latinoamericane, gli occhi sono nascosti da occhiali da sole a specchio.
Indossa una giacca di pelle sotto cui porta una camicetta con i primi bottoni
slacciati, la gonna è decisamente molto corta ed ai piedi ha un paio di alti
stivali.
Improvvisamente un
ragazzo le passa accanto di corsa e le strattona la borsetta. Nonostante sia
presa di sorpresa, lei non molla la presa e tira a sua volta sbilanciando lo
scippatore ed attirandolo verso di sé. Con mossa rapida e decisa gli sferra un
colpo alla carotide col taglio della mano ed il ragazzo cade a terra svenuto o
peggio.
-Imbecille- borbotta la donna poi prosegue il suo cammino sino ad
un’auto parcheggiata poco distante. Al posto di guida siede un massiccio
afroamericano dal cranio rasato che indossa anche lui occhiali a specchio e che
le chiede:
-Abbiamo una missione?-
-Abbiamo una missione.- risponde lei sedendoglisi accanto
Lui annuisce e
sogghigna poi mette in moto.
2.
Il posto è un monte
nel Nevada, o meglio: quel che resta di un monte dopo che ben due potenti esplosioni
l’hanno devastato. Se ha un nome, nessuno l’ha mai usato. Per coloro che vi
abitavano era semplicemente il Monte.
È su quel che rimane
della sua cima che troviamo, in una sorta di bizzarra ri-creazione del finale
di King Kong, un muscoloso gigante dalla pelle rossa come il fuoco e gli abiti
stracciati ed una donna bionda dall’abito verde.
Fino a pochi istanti
fa la rinomata psichiatra Angela Lipscombe aveva ancora qualche speranza di far
ragionare l’Hulk Rosso in cui si è trasformato il giovane afroamericano Jim
Wilson ma quelle speranze sono tramontate quando dall’alto è piombato un
gigante calvo dalla pelle grigia armato di un bastone ricoperto di lame.
-Vile!- urla -Lascia andare la donna!-
Il nuovo arrivato
accompagna l’ordine sferrando al suo avversario un potente colpo che, però, lo
fa appena barcollare.
-Tu vuoi fare del male a Hulk Rosso? Hulk Rosso fa male a te!- grida il
Gigante di Rubino scagliandosi contro il suo nemico.
I due si scontrano
facendo tremare il suolo ed è evidente per Angela che anche l’uomo grigio,
chiunque sia e da dovunque venga, è un superumano, anzi, forse tecnicamente non
è affatto umano.
Si scambiano colpo su
colpo ed Hulk Rosso costringe l’avversario ad indietreggiare, poi,
improvvisamente, qualcosa lo colpisce alle spalle facendolo cadere in
ginocchio.
Angela Lipscombe si
volta in direzione del colpo e si trova di fronte due esseri vagamente
somiglianti ad insetti, una donna dal cranio rasato alta e statuaria dalla
pelle grigia come l’avversario di Jim
Wilson affiancata da altre due donne ed un uomo dalla pelle rossa come
quella di Hulk.
-Arrenditi, gigante!- intima la donna grigia a Hulk Rosso -Arrenditi o
affronterai i Fratelli di Guerra!-
Magnifico, pensa la
psichiatra, cos’altro può andare storto adesso? Pochi minuti dopo desidererà
non esserselo chiesto.
Il jet delle Banner
Enterprises ha raggiunto il Monte e sugli schermi appaiono le immagini dello
scontro tra Hulk Rosso e i Fratelli di Guerra.
<<Avevi ragione, Banner.>> sta dicendo da chissà dove Ulisse
<<Come facevi a sapere che Hulk Rosso sarebbe venuto qui?>>
-Pare che ci sia qualcosa, una specie di istinto, che spinge i
cosiddetti gamma irradiati a tornare nel luogo della loro trasformazione.-
risponde Hulk -Per questo quando ero l’Hulk Spacca finivo sempre per tornare
nel New Mexico da dovunque fossi senza sbagliare mai direzione.-
<<Un azzardo che ha funzionato insomma.>> commenta Paride
<<E adesso che succede? Chi sono quei tizi?>>
-Credevo che il Pantheon fosse sempre ben informato. Li ho visti durante
l’invasione di Thanos a New York.[3].
Erano nella sua cosiddetta Guardia Imperiale.-
<<Sono alieni, quindi, ma che ci fanno qui?>>
-Non saprei. Si erano arresi e dovrebbero essere in qualche carcere
speciale… a meno che… no: non sarebbero così pazzi… anche se, ripensandoci…-
<<Che stai borbottando?>>
-Nulla. Non è più tempo di chiacchiere, ma di agire.-
Bruce Banner fa un
cenno ad uno dell’equipaggio ed un pannello si apre nel pavimento dell’aereo. Senza
esitare il Golia Verde salta nel vuoto .
-Aspettami, Bruce!- grida Rick Jones e salta a sua volta. Lyra fa
altrettanto.
Base Gamma, nel bel
mezzo del deserto del Nevada, oggi sede delle Banner Enterprises. La Dottoressa
Katherine Waynesboro. Si prende una pausa dal lavoro in laboratorio ed esce all’aperto.
Il caldo secco del deserto la investe ma non sembra importarle. Guarda
l’orizzonte ed intanto si aggiusta un orecchino. Un attimo dopo una voce
stentorea che solo lei può udire risuona direttamente nelle sue orecchie:
<<Novità, Agente Waynesboro?>>
-Nessuna per adesso, Bridge.- risponde Kate –Negli ultimi tempi tutto è
tranquillo: nessun attacco di supercriminali o simili. Sono quasi delusa…
quasi.-
<<E Banner non sospetta che sei un’agente sotto
copertura?>> chiede George Washington Bridge, Direttore della divisione
statunitense dello S.H.I.E.L.D.
-Al contrario.- ribatte Kate con una risatina -Sono assolutamente
convinta che sappia benissimo che mi avete inviata qui per tenerlo d’occhio, ma
che non gliene importi un accidente. È un uomo diverso da quello che ho
conosciuto anni fa: è molto più sicuro
di sé, più disinvolto, spregiudicato e forse anche più…-
<<Più:...?>>
-… pericoloso.-
3.
Il tonfo provocato
dall’atterraggio di Bruce Banner potrebbe facilmente essere scambiato per un
tuono e scuote quel che rimane del Monte.
-Vi avverto una sola volta.- dice Hulk con voce calma -Lasciate stare
il Rosso o ve la vedrete con me.-
Per qualche istante la
battaglia si ferma e sia i Fratelli di Guerra che Hulk Rosso puntano lo sguardo
sul nuovo arrivato, poi la donna dalla pelle grigia parla:
-Io ti conosco: sei uno dei Vendicatori. Ti ho visto nello scontro
finale contro Thanos. Perché ora difendi la nostra preda?-
-Forse perché io stesso sono stato troppo spesso una preda e non mi
piace sentir chiamare qualcun altro in quel modo. Forse perché quello in
ginocchio è un mio amico o forse, semplicemente, perché mi va. Ti basta,
bella?-
-Non mi chiamo “Bella”. Sono Caiera dei Guerrieri Ombra, detta
l’Impetuosa.-
Bruce sogghigna e
replica:
-Non per le tue qualità amatorie, mi sa. Per quanto… non devi cavartela
tanto male a letto.-
-Insolente buffone!- urla Caiera avventandosi su di lui -Ti farò
rimangiare le tue offese!-
Hulk non si muove. La
lancia dell’aliena scalfisce appena la sua pelle.
-Insolente buffone?- ribatte -Devi farti rivedere il traduttore
universale: i tuoi dialoghi sembrano degni di Thor.-
Mentre parla afferra
l’arma e la solleva proiettando Caiera sopra la sua testa e spingendola oltre
il bordo.
-Accidenti, non volevo questo.- borbotta -Ora mi toccherà pure
salvarla.-
Senza esitare si tuffa
dietro a Caiera afferrandola al volo, per poi atterrare con un altro pesante
tonfo.
-Tu... mi hai salvato?- esclama una
perplessa Caiera.
-Già, non ci credo nemmeno io. Devo avere l’animo del boy scout. Magari
saresti sopravvissuta lo stesso. Quella tua pelle ha l’aria di essere molto
dura.-
Con una decisione improvvisa Hulk attira a sé
Caiera e la bacia.
-Tu!- esclama lei subito dopo –Perché l’hai fatto?-
-Non lo so.- ammette lui -Ho pensato che era quello che avrebbe fatto
Conan al mio posto.-
-Conan? Non capisco.-
-Storia lunga. Ora ci conviene tornare su prima che le cose peggiorino…
se già non l’hanno fatto.-
Senza dire altro Bruce
afferra Caiera alla vita e spicca un salto verso la cima del Monte.
Angela Lipscombe ha
avuto appena il tempo di metabolizzare il rapido passaggio di Hulk che ecco
arrivare un’altra furia dalla pelle verde, femmina stavolta.
A differenza del suo
presunto padre, Lyra non perde tempo a parlare e si tuffa sui Fratelli di
Guerra scompaginandoli.
La prima a reagire è
la donna dalla pelle rossa e il cranio rasato a parte una treccia nera che le
scende lungo la schiena. Colpisce l’adolescente verde con la sua spada ma senza
effetto.
Lyra le sferra un
pugno che è bloccato da uno scudo metallico impugnato dall’alieno dalla pelle
rossa.
Alle loro spalle
Angela vede che Hulk Rosso si sta rialzando e sembra furioso. Dovrebbe
avvertire i combattenti, pensa, ma prima che possa fare qualcosa ode alle sue
spalle prima una specie di ronzio e poi una voce:
-Femmina.-
Si gira di scatto e
vede davanti uno dei due alieni che assomigliano ad insetti. Si libra a
mezz’aria sostenuta da ali simili a quelle delle libellule o delle zanzare e
non ha affatto un aspetto rassicurante.
Angela non può saperlo
ma quella che chiamano Senza Nome è una Regina della Covata, una specie che si
riproduce deponendo le proprie uova all’interno di un organismo ospite che
quando l’uovo si schiude si muta in un esemplare della specie. Se lo sapesse,
la sua inquietudine si muterebbe in autentico terrore.
Il Generale dell’Aviazione
in forzato congedo Thaddeus E. “Thunderbolt” Ross si rivolge alla donna al suo
fianco che dimostra più o meno la metà dei suoi anni, indossa un tailleur
gessato nero, ha capelli scuri con ciocche rosse e porta gli occhiali e le
chiede:
-Chi diavolo è quella?-
L’Agente Speciale
Supervisore del F.B.S.A. Victoria Hand guarda il monitor davanti a lei e
risponde:
-Non lo so. Somiglia a Thundra ma è più giovane ed ha la pelle verde.
Mi aspettavo Hulk ma non lei.-
-E così i suoi piani sono andati a… beh sa cosa intendo. Dovevo
aspettarmelo dopotutto…-
-Signore… Signora…- li interrompe il pilota -C’è qualcuno davanti a
noi.-
-Come sarebbe a dire?- esclama Ross.
Va a vedere e scopre
che effettivamente c’è un uomo volante fermo davanti al muso dell’aereo ma non
è questo a sorprenderlo, bensì la sua identità.
-Rick Jones?-
4.
Ostentando calma, Rick Jones grida:
-Mi sentite là dentro? Chiunque voi siate, vi conviene andarvene. Qui
le cose si vanno facendo calde.-
Victoria Hand prende
il microfono e replica :
-Chiunque tu sia, stai interferendo con le operazioni di un‘agenzia
federale. Hai due minuti da adesso per allontanarti pacificamente o altrimenti
dovremo costringerti con la forza.-
-Non so chi lei sia, Signora, ma non m’impressiona: sono stato
minacciato da esperti. Le conviene richiamare i suoi cani e andarsene.-
-Sparategli!- ordina la Hand.
-Ma… Signora…- replica uno dei suoi uomini.
-Era stato avvertito e non se ne va, peggio per lui.-
Da una torretta un
mitragliatore spara una serie di raffiche ma nessun proiettile raggiunge Rick,
protetto da uno scudo invisibile, poi il giovane spara dalla mano destra una
scarica d’energia che fonde l’arma.
-Non dite che non vi avevo avvertito.- dice poi.
Esasperato,
Thunderbolt Ross strappa il microfono di mano a Victoria Hand e si rivolge a
Rick:
-Jones, ragazzo mio, non fare sciocchezze.-
-Ross?- esclama, sorpreso Rick -È davvero lei?-
-Sono proprio io. Ti sembrerà strano che sia sempre io a dire una cosa
simile, ma perché non parliamo da persone civili invece di scannarci?-
Rick ci riflette pochi
istanti e poi replica:
-Mi faccia entrare.-
La furia repressa di
Hulk Rosso esplode improvvisa mentre balza in mezzo agli alieni chiamati
Fratelli di Guerra.
-Volete fare male a Hulk Rosso?- urla -Ora Hulk Rosso vi spacca tutti!-
Picchia a destra e a
manca senza nemmeno badare a chi sta colpendo. Qualsiasi parvenza di raziocinio
avesse finora, è stata completamente spazzata via da una furia incontenibile.
Omaka, Principessa del Trono di Sakaar, Elloe Kafi, dell’aristocrazia dominante
di quel pianeta e Lavin Skee, suo istruttore e mentore, sono spazzati via come
birilli da una palla da bowling. Anche la giovane Lyra subisce la stessa sorte.
Solo Korg della razza chiamata Kronan rimane in piedi, sia pur disarmato.
Hulk Rosso lascia un
gridò inarticolato e lo colpisce. Lo scontro tra i due colossi è
impressionante. Korg colpisce il suo avversario senza arretrate di un
millimetro ma i pugni di Hulk Rosso staccano pezzi della sua pelle di pietra,
più e più volte Korg cade e si rialza deciso a non cedere ed ancora Hulk Rosso
lo colpisce. Alla fine il valore ed il coraggio non sono abbastanza e il
guerriero alieno cade per non rialzarsi più . Hulk
Rosso urla il suo trionfo al cielo.
Angela Lipscombe
indietreggia come può davanti alla regina della Covata che chiamano Senza Nome.
Ha la precisa sensazione che la stia guardando nello stesso modo in cui un
gatto guarderebbe un canarino.
Improvvisamente
qualcosa colpisce l’insettoide spedendola lontano.
-Non mi piace che si minaccino i miei amici.- afferma una voce
profonda.
Davanti ad Angela
adesso c’è la massiccia figura di Hulk.
-Angela Lipscombe… che piacere rivederti.- le dice il Gigante di Giada
aiutandola a rialzarsi -Non sei cambiata affatto dai tempi dell’università.-
-Tu, invece,sei cambiato parecchio da allora, Bruce.- ribatte lei.
-Merito di una vita sana, immagino. Ora scusami ma ho un amico da far
rinsavire.-
Senza dare alla
psichiatra il tempo di replicare, Bruce Banner spicca un balzo verso l’Hulk
Rosso.
5.
Non lontano da
Francoforte, in Germania, un’altra figura in verde, ma stavolta femminile, con
ali ed artigli a mani e piedi, plana verso quella che sembra una villa di
campagna apparentemente abbandonata.
Tra gli artigli tiene
un’altra figura verde: quella di un gigante dalle grandi orecchie e la pelle
scagliosa che, una volta atterrati, le chiede bruscamente:
-E ora che siamo qui, che intenzioni hai, Betty: vuoi uccidermi?-
Colei che si fa
chiamare Arpia scoppia in una sonora risata mentre muta la sua forma in quella
di una donna alta circa due metri muscolosa ma attraente, inguainata in una
calzamaglia nera che le lascia scoperte braccia e gambe.
-Ucciderti?- ribatte -Forse dovrei ringraziarti, Emil. È grazie al tuo
tentativo di uccidermi che ho trovato la vera me stessa.-
-Devo ammettere che non sei più la Betty Ross che conoscevo.- dice
Abominio -E non solo per gli evidenti cambiamenti fisici.-
-Miglioramenti, direi, anche se all’inizio non la pensavo proprio
così.-
Betty guida Emil
Blonsky all’interno della casa fino ad un confortevole salottino.
-Vuoi qualcosa da bere, Emil?- gli chiede -Non so se c’è della vodka,
ma sono certa di poter trovare qualcosa di tuo gradimento.-
-Lascia perdere questi giochetti, Betty.- ribatte lui -Dimmi piuttosto
che scopo ha tutto questo. Cosa vuoi davvero da me?-
-Dritto al punto eh? Una qualità che apprezzo in un uomo. Per farla
breve, Emil, sono qui per proporti un’alleanza… con me e con il Capo.-
Abominio spalanca la
bocca sbalordito.
Rick Jones entra
nell’aereo del F.B.S.A. e si guarda intorno.
-Un po’ spoglio ma carino tutto sommato.- commenta -Nulla di
paragonabile al jet delle Banner Enterprises ma accettabile.-
-Ehi, sei qui per insultarci?- gli chiede Victoria Hand.
-No, signora, sono qui perché un uomo che conosco da anni ha chiesto di
parlarmi.-
Rick volta le spalle
all’agente del F.B.S.A. e si rivolge all’anziano ex militare:
-La credevo ormai fuori dai giochi, Ross. Pensionamento forzato mi
hanno detto.-
-Congedo con disonore, chiamiamo le cose col loro nome.- ribatte
Thunderbolt Ross -Quarant’anni di carriera buttati nel cesso per un unico
gesto… ma lo rifarei… per Betty.-
-Cosa c’entra lei adesso?-
-Nulla.- taglia corto Ross -Parliamo d’altro. Tu e Banner siete qui per
Hulk Rosso proprio come noi.-
-Con una differenza importante: voi lo vedete come una minaccia da
neutralizzare, e questo prova che certe cose non cambiano mai, mentre per noi è
un amico da salvare.-
-Allora avevo ragione.- mormora il vecchio soldato e poi, sempre a
bassa voce chiede a Rick –È Jim Wilson, non è vero?-
-Come lo ha scoperto?-
-Chiamalo intuito. Ho visto un primo piano ravvicinato di Hulk Rosso
scattato da un tizio col cellulare durante il suo raid sulle spiagge di Orange
County qualche tempo fa[4]
e c’era qualcosa di familiare in lui ma non riuscivo a metterlo a fuoco, poi ho
capito ma non ne avevo la certezza finché non me lo hai confermato tu.-
-Lo ha detto a lei?- chiede Rick indicando la Hand.
Ross abbozza un
sorriso e replica;
-Quando ero nell’Air Force ad una civile altezzosa come lei non avremmo
detto nemmeno l’ora, figuriamoci un segreto del genere. Dice di essere tanto in
gamba. Che lo scopra da sola.-
-Se non la conoscessi bene, Generale, la considererei un’affermazione
sessista. Conoscendola… so che lo è.-
-Mai negato di essere vecchio stampo… anche se non troppo retrogrado,
vorrei sperare.-
-È cambiato davvero, Generale.-
-Tutti lo siamo, Jones, e non sempre in meglio.-
Rick tace inseguendo
chissà quali pensieri poi torna a rivolgersi a Ross:
-Come pensa di uscire da questa situazione?-
-Che io sia dannato se lo so.- risponde lui -Non pensavo che l’avrei
mai detto, ma credo che solo Hulk possa aiutarci.-
La ragazza di nome
Lyra apre gli occhi e vede il gigante rosso che incombe su di lei. Nei suoi
occhi ogni rimasuglio di quella limitata razionalità che aveva sembra
scomparso. Lei voleva aiutarlo ma non sembra che lui sia in grado di fare certe
distinzioni. Se la colpisse adesso con tutta la sua forza, lei non sarebbe in
grado di difendersi.
Improvvisamente una
massiccia figura verde si frappone fra lei ed il suo aggressore.
-Papà?- esclama Lyra.
Hulk alza le mani in
segno di pace dicendo:
-Jim… sono io: Bruce. Non c’è bisogno di combattere, possiamo…-
Hulk Rosso non lo
lascia finire: emette un sordo ringhio e poi gli sferra un pugno che lo scaglia
qualche metro più indietro.
-Beh… se questo è il solo linguaggio che capisci… so parlarlo anch’io.-
Hulk si rimette in
piedi e balza contro la sua controparte rossa. I due giganti lottano senza
esclusione di colpi. Pugni che potrebbero sfondare le montagne li scuotono
appena. Ora l’uno ora l’altro sembrano prevalere, ma è un vantaggio effimero.
Nessuno dei due
contendenti parla. Hulk Rosso perché di fatto non ne è più capace e Hulk Verde
perché è troppo concentrato sullo scontro.
È venuto sin qui per
salvare Jim Wilson e lui lo ripaga in
questo modo? Ad ogni colpo la rabbia monta in Bruce Banner e più Hulk si
arrabbia, più forte diventa, si sa.
I suoi colpi diventano
sempre più forti e la sua rabbia si avvicina ad un limite che Hulk Rosso ha già
superato.
All’improvviso la
montagna, già duramente provata in passato, si spacca verticalmente ed una
voragine si spalanca inghiottendo i due Hulk e tutti coloro che gli stanno
vicino.
CONTINUA
NOTE DELL’AUTORE
Anche stavolta poco o
nulla da dire. Nel prossimo episodio: la fine dello scontro degli Hulk, un
inaspettato sviluppo, il Pantheon, Betty, Abominio, il Capo e due misteriosi
individui.
Non vi basta? Siete
veramente incontentabili.
Carlo